| Ouesto libro é nato da una ricerca compiuta nelle scuole di Prato. Per verificare quanto di un messaggio apparentemente semplice - addirittura grossolano (il famoso discorso del Direttore del circa contenuto nel capitolo trentatreesimo di Pinocchio) giungesse, senza distorsioni e nel suo significato originario, ai bambini della scuola dell'obbligo. Ma gli autori. ricordando quanto Gramsci dice va a proposito della lingua - quando si parla di lingua si mettono in campo problemi di formazione di classi dirigenti e di egemonia sociale e culturale - slargano ben presto iI campo delle loro riflessioni (o, come amano anche chiamarle, delle loro «divagazioni.) sull'istituzione scolastica, riproponendo la tematica - tiplcamente milaniana (ma con un tagllo e una proposta assai diversi) - della lotta per la conquista del linguaggio come strumento di emancipazione e di liberazione. Analisi linguistica e passione politica si intrecciano quindi nel lavoro della Pagliaie di Taiti, che, intenzionalmente e in maniera originale, invita a un possibile doppio piano di lettura: mentre il testo scorre agile e ironico, di facile e piaeevole lettura, un cospicuo apparato bibliografico avverte, ad ognil pagina, iI lettore accorto quanto ricco e anehe massiccio sia iI lavoro ehe sta aile spalle di un testa che riprende, con nuove intenzioni politiche, la tradizione dell'analisi e della critica all'istituzlone scuola. |