| Richard Wagner ha trentacinque anni ed è uno sconosiiuto maestro di cappella alia corte di Sassonia, quando la rivoluzione del 1848 investe gli stati tedeschi. Dopo le incertezze filodinastiche dei primi mesi, il musicista assume via via posizioni piu radicali, finche si trovera al fianco dei resistenti sulle barricate di Dresda, durante le lotte del maggio 1849. Alla diretta partecipazione politica, che gli costerà un lungo esilio, Wagner accompagna una serie di articoli e opuscoli in cui propugna l'abbattimento dell'ordine costituito e il diritto degli uomini alla felicità e all'uguaglianza in un mondo senza sfruttati e sfruttatori. Agli scritti di battaglia si aggiungono poi, ad esperienza consumata, le riflessioni sulla funzione dell'arte nella "societa dell'industria": contro la mercificazione dell'opera e Ilalienazione del suo creatore, vi si proclama la necessità dell'arte moderna di essere rivoluzionaria, di essere vessillo e strumento di capovolgimento sociale. Nonostante irrisolte ambiguità - ambiguità che trovano riscontro nel comportamento successive dell'artista giunto alla gloria: e la parabola di molti artisti e intellettuali, incendiari da giovani e integrati .. a carriera avvenuta - queste pagine si ripropongono per la freschezza di molte intuizioni e per l'afflato sincero dell'impegno politico e sociale. |