| Cani sciolti. Una definizione che sembra riassumere il dramma di tutta un generazione, quella dei giovani cresciuti nell' esaltante esperienza delel lotte studentesche del' 68. Un periodo che sembra ieri ed è invece, ormai, inevitabilmente lontano. Dopo il primato dell' ideologia, le occupazioni, l'immediatezza delle lotte, gli ex protagonisti di allora si ritrovano alle prese con una realtà che in parte avevano voluto cancellare, ignorandola, e che in parte è in movimento, ma senza di loro o contro di loro, catturati dalla realtà del lavoro, catapultati nella provincia italiana, rivestiti essi stessi - improvvisamente - dei panni "autoritari" dell' insegnate, incapaci di riconoscersi nelle grandi organizzazioni politiche di massa. Finiscono angosciosamente coll' interrogarsi sul senso della loro "storia": una storia pervarsa da una insopportabile sete di assoluto, un impasto aggrovigliato di opposti vissuti come dilaceranti ed estremi. Ed ecco al sensazione acuta e dolorosa di essere "cani sciolti". |