| Il cinema è un'industria anomala, di soli prototipi, che dipende in misura rilevante da attività artigianali, da «bottega». Nelle sue vicende si intrecciano continuamente, confondendosi e confondendoci, questioni economiche e tensioni culturali. Per affrontare i problemi del cinema in modo il più possibile organico occorre far parlare chi, come Nanni Loy, oltre ad essere uno dei più noti autori e registi è da anni impegnato in una rigorosa battaglia per adeguare il cinema italiano al bisogno di rinnovamento dell'intera società. Nanni Loy si pone in questo suo intervento alcuni precisi e inquietanti iinterrogativi: in che modo i lavoratori del cinema (sindacati, associazioni, attori, tecnici, autori) e le sinistre hanno fronteggiato questo mercato e questa situazione strutturale? Come si sono opposti allo strapotere degli esercenti e quale linea, quale piattaforma, quale programma hanno elaborato? È stata realmente portata avanti una pertinente vertenza «cinema»? Quali possono essere gli obiettivi a lungo e medio termine realmente mobilitanti? Le risposte a queste domande si fondano su una rigorosa analisi degli attuali meccanismi di produzione e di mercato del cinema e costituiscono un originale contributo al dibattito attualmente in corso sui criteri proposti dagli autori e dai lavoratori cinematografici in genere, per una nuova legge del cinema. Per rendere meglio intelligibile la situazione attuale del nostro cinema, il volume si completa con un'appendice documentaria sui meccanismi finanziari cinematografici, sugli aspetti legislativi, sulle forze in campo e sulle mozioni intorno alle quali si è sviluppato il recente acceso dibattito in seno all'ANAC. |