| Tra i luoghi della "geografia letteraria" di Tondelli la riviera romagnola ha una sua precisa collocazione che, oltre a porla quale spazio oggettivo di indagine, la fa diventare, per lo scrittore emiliano, un modo per riflettere su di sé, sulla sua natura, su quell'anima che sembra essere generata dall'appartenenza ad una terra. L'apertura, l'elemento solare e giocoso che sono caratteristici della Romagna, Tondelli li sente come altro da sé, una specie di desiderio o di altra parte, mancante alla riflessività e alla introspezione che sente tipica del suo essere emiliano. Nel lungo saggio che dedica alla presenza degli scrittori a Riccione e sulla costa romagnola, Tondelli è molto esplicito nel raccontarsi in questi termini: «Sulla spiaggia assolata di Riccione si scontrano simbolicamente due immagini complementari dell'essenza stessa di questi luoghi e di quel carattere: l'esuberanza dell'uomo di azione da una parte, la perfetta malinconia dell'intellettuale dall'altra». Tondelli intuisce la riviera come il luogo simbolico di un "carnevale" che si rinnova continuamente. Per lui è «una grande città della notte e del divertimento che si estende per centocinquanta chilometri di costa e in cui si riversano milioni di persone per celebrare il rito di quell'unico, vero periodo di deroga carnevalesca che la società odierna consente, cioè la vacanza. Come potremmo altrimenti definire la frenesia dell'estate romagnola con tutto quello scambiare le abitudini diurne in quelle notturne, nel dare la predominanza ai linguaggi corporei, al gioco erotico, all'attrazione sessuale, alla non produttività, al riposo, se non ricorrendo alle categorie del carnevale?» Questi e molti altri aspetti ha messo in rilievo Tondelli nel parlare di Riccione, di Rimini e dell'intera Riviera, confrontando il suo sguardo con quello degli altri scrittori che si sono occupati di questi luoghi fornendo una primissima mappa letteraria di questo territorio. A vent'anni dall'assegnazione del Premio Speciale della Giuria della 38ª edizione del Premio Riccione per il teatro al testo La notte della vittoria (Dinner Party), questo volume ricostruisce il lavoro di ricerca che ha occupato Tondelli negli ultimi anni di vita, quello sulla presenza e lo sguardo degli scrittori sulla costa romagnola: da Grazia Deledda a Marino Moretti, da Giovanni Comisso a Filippo De Pisis, da Italo Calvino a Giorgio Scerbanenco, da Alberto Arbasino a Tonino Guerra; una ricerca davvero extra-ordinaria che ha prodotto una indimenticabile mostra "Ricordando fascinosa Riccione", un ricco catalogo, un saggio e un'antologia dello stesso Tondelli, mai più ripubblicata in volume e ora ripresa, quindici anni dopo, in questo libro. Si tratta di una rarità, ma anche di una vera scoperta, quasi un "ideale" regalo di compleanno per Tondelli, che proprio nel 2005, anno di pubblicazione dell'opera, avrebbe compiuto 50 anni. |