| È una mescolanza di codici, di espressioni, di linguaggi, di tecniche e di emozioni che ci troviamo ad affrontare sfogliando le pagine di questo libro. Sono idee, immagini, parole, che contaminano le nostre sicurezze, sono rappresentazioni di oggetti che ci parlano di altri consumi, sono volti altri da noi ma che sono, in molti casi, il nostro noi più segreto; o potranno essere, domani, noi; sono strade e luoghi nostri, anche nostri ma vissuti in modo altro da noi. È una ricerca di antropologia urbana, con le sue difficoltà di definire, oggi, il suo campo, i suoi testimoni, i suoi percorsi, le sue strategie, strategie per raccogliere i dati e strategie per costruire il testo. Al tempo stesso, insieme, è una ricerca di antropologia visuale con le sue difficoltà di definire i suoi soggetti, i suoi autori, i suoi scenari e i suoi percorsi. È una ricerca coraggiosa, come coraggiose sono tutte le azioni che rifiutano i déjà vu, il comodo rifugio del ripercorrere strade battute, note e consolidate. Coraggiosa perché rifiuta di guardare gli "altri" chiudendoli in un recinto fatto di definizioni, allontanandoli dal noi con la diffidenza o con la simpatia, stabilendo livelli differenziati di integrazione: è coraggiosa perché ci dice che dagli altri – o meglio quelli che ci piace considerare altri – viene la conoscenza del noi; è coraggiosa perché li sceglie come protagonisti del nostro tempo.
dalla prefazione di Matilde Callari Galli |