| La contentezza che ha suscitato in me la decisione dellʼEditore Guaraldi di pubblicare una seconda edizione del libro mi pare abbia tre motivi. Il primo riguarda di sicuro la vanità, che nei vecchi è più desta che mai. Il secondo motivo nasce dalla convinzione che la cosa dia soddisfazione ai carissimi cinque amici che, con impareggiabile generosità, questo libro hanno voluto e concretamente costruito. Infine sono molto contento che la nuova edizione nasca in forma economica, la qual cosa mi sembra più rispettosa del contenuto del libro e delle tasche degli eventuali acquirenti. La nascita di questo libro non fu liscia per le tante mie perplessità. Francamente non ne vedevo lʼutilità trattandosi di scritti molto legati al tempo e alle circostanze per le quali erano stati predisposti. Si trattava per lo più di incontri coi colleghi del Centro Psicoanalitico di Bologna, di seminari o di lezioni agli allievi e agli insegnanti, che si erano verificati molto tempo prima. Quindi la pubblicazione del libro mi appariva un figlio non meritato. Poi però è avvenuto un cambiamento in me: ho finito per affezionarmici a mano a mano che prendevo atto del gradimento che la pubblicazione aveva determinato, intorno alla mia persona. Mi riferisco in particolare alla festa che mi hanno fatto i colleghi, gli allievi e i pazienti in occasione della presentazione, sia quella grandiosa di Bologna che quelle affettuosissime di Padova, di Vicenza e di Rimini. Eventi che hanno molto attenuato il dolore del distacco dal mondo del lavoro e dellʼamicizia, dovuto al mio ritiro a vita privata. Spero che questo libro-figlio dalla nascita contrastata, adesso in edizione rinnovata e meno vistosa, continui ad essere occasione di rimembranze affettuose e nostalgiche, preziose per mitigare il peso degli anni e della solitudine. Alberto Spadoni
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