| Questo è il mio quinto libro, o meglio il quinto capitolo della mia raccolta di pensieri morali. Dal momento che il suo contenuto è lo stesso dei libri precedenti, cosa posso dirvi di nuovo in questa prefazione? Forse sarà meglio che faccia un consuntivo di tutto il lavoro svolto fin qui, e che mi domandi: quali cambiamenti sono avvenuti in me in questi tre anni di corpo a corpo con la scrittura? Quanto è cresciuto il mio grado di consapevolezza di me? Cosa ho imparato di importante sulla vita? (...) Il più grande progresso filosofico che ho fatto diventando scrittore, è stata la scoperta che le parole viaggiano sempre in coppia, e che ognuna dice il contrario dell’altra, per cui non si può mai fare un’affermazione senza affermare contemporaneamente anche la cosa opposta. Questa scoperta potrebbe rivelarci molte cose non solo sulla litigiosità tra noi vivi, ma anche su concetti molto meno banali come questi: che i morti sono vivi, e che la morte e la vita sono la stessa cosa. |