| Il mondo dell’informazione giornalistica pretenderebbe di essere il luogo dell’autorevolezza e dell’obiettività. Nessuno ha mai osato mettere seriamente in dubbio questo assioma. Fino a che un giorno è arrivato quella strana “cosa” che chiamiamo Internet e che nel giro di un breve decennio ha fatto scricchiolare la solidità del giornalismo tradizionale inventando concetti come grassroots e citizen journalism. Quello che abbiamo di fronte oggi è un mondo in cui l’informazione non è più nelle mani di un’autorità superiore, ma è frutto di un sapere collettivo che parte innanzitutto dalla voce e dalle esperienze delle persone comuni. Si è aperto un orizzonte nuovo in cui esistono da un lato gruppi sempre più numerosi di uomini e donne che pretendono di contribuire al dialogo globale; e dall’altro una “industria” fatta di giornali, molti dei quali ancora restii ad accettare il cambiamento in atto. Il testo analizza questo nuovo panorama e ipotizza uno scenario in cui vecchio e nuovo tenteranno di convivere. |