| Questo volume ha l’obiettivo di presentare i risultati emersi da una ricerca etnografica condotta nell’ambito di un più ampio progetto, che si proponeva di analizzare le reti sociali che coinvolgono bambini ed adolescenti di origine straniera nel rapporto con il territorio in cui vivono. Bologna, la città su cui è focalizzata la ricerca, ha rappresentato un territorio complesso, un’“arena” dove, attori istituzionali e non, sviluppano le loro pratiche quotidiane sperimentando nuove policy per l’immigrazione e attivando contesti in cui la cittadinanza diventa qualcosa di concretamente esigibile. Su tale sfondo si colloca questo contributo, teso ad esplorare le relazioni che si sviluppano concretamente tra servizi e giovani migranti, attraverso l’analisi di un “doppio sguardo”: quello di chi opera all’interno dei servizi e quello degli utenti stranieri. Dal lavoro etnografico emerge, infatti, che chi oggi si trova a gestire questi territori di frontiera sperimenta un elevato grado di incertezza ed è chiamato a decentrare lo sguardo, a ripensare i propri modelli professionali, consolidati in anni di lavoro con l’utenza autoctona, e ad elaborare nuove letture dei problemi dal “punto di vista” del migrante. |