| Incomprensibilmente dimenticate – e forse ancora più importanti della tetralogia Giuseppe e i suoi fratelli di Thomas Mann – queste pagine sono davvero fondamentali per comprendere, oggi, il cuore della cultura ebraica, il dramma di Isarele prima e dopo la distruzione del Tempio; ma anche la nascita e la prima diffusione del cristianesimo, le strategie imperialiste dell’occidente (Roma come gli Usa, duemila anni più tardi..), la diffi coltà di “gestire” politicamente tutto lo scacchiere medio-orientale. Il testo è un vero capolavoro di cultura storiografica in forma di “romanzo storico”: solo un ebreo tedesco come Lion Feuchtwanger poteva confrontarsi così sapientemente con la modernissima ambiguità di un profeta della “mediazione culturale” come il “traditore” ebreo Giuseppe, che l’imperatore Vespasiano premia bollandolo per sempre col nome dei Flavi. |