| La vita può essere compresa solo se esaminata in relazione all’ambiente dal quale è emersa e con il quale interagisce. Tale prospettiva si è imposta grazie alle riflessioni di alcuni scienziati-filosofi del ‘900 che hanno sentito il bisogno di superare la frattura tra soggetto e oggetto, ridefinendo il rapporto in termini di relazione tra Tutto e parti. Così Margulis, Lovelock, Maturana, Prigogine, inserendo la storicità nella scienza, hanno eliminato la barriera che separava mondo naturale e mondo umano. Edgar Morin, poi, ha tratto le conseguenze epistemologiche elaborando un metodo che rappresenta un cammino che va tracciato ogni volta che ci si mette in movimento. In questa ottica la vita appare come un rapporto caratterizzato dalla cooperazione, dalla simbiosi con gli altri esseri viventi e con l’ambiente circostante, che non è ospitante, ma parte integrante della vita. La collana I Quaderni della Complessità, nata per iniziativa di Dedalo 97, in collaborazione con Aiems, intende rappresentare un momento di divulgazione e di riflessione sulla complessità e sull’approccio sistemico. Raccoglie conversazioni tenute nell’ambito delle diverse edizioni del Festival della Complessità e contributi di associazioni, enti e di quanti si riconoscono nel pensiero complesso. |