| I figli dei migranti costituiscono uno dei più significativi fattori di trasformazione delle società contemporanee. Chiaramente, gli ambiti di osservazione delle loro biografie sono molteplici, dai percorsi di integrazione nella società di ‘accoglienza’ a quelli di produzione e riproduzione delle differenze, dalle ipotesi di devianza e marginalità a quelle di ‘acculturazione’ o ‘assimilazione’. L’ intenzione di questo studio è stata quella di analizzare questi processi attraverso la lente della scuola e dell’associazionismo in un contesto locale specifico: Bologna. È, infatti, sempre più chiaro agli studiosi come i contesti locali specifici costituiscano un terreno adatto allo studio e alla comprensione dei processi di inclusione e di mobilitazione sociale delle seconde generazioni sia in Europa che in Stati Uniti. Agli sguardi che scandiscono la quotidianità in un istituto scolastico si sono affiancati quelli che maturano nella strada, quando la scuola è vista da un’altra prospettiva. Nel caso delle associazioni, l’analisi delle sfide interne, come la partecipazione e mobilitazione dei soci, è stata unita all’esplorazione delle ambivalenti sfide esterne nei confronti del tessuto associativo ed istituzionale che animano la città di Bologna. Dalla ricerca emerge come la questione irrisolta, forse irrisolvibile una volta per tutte, tra riconoscimento della differenza e tensione verso l’uguaglianza del trattamento caratterizzi il vissuto di molti giovani di origine straniera, per cui i processi formativi, le trasformazioni dei rapporti dentro e fuori le istituzioni educative, come le organizzazioni collettive finalizzate ad entrare nello spazio pubblico, rappresentano tentativi di costruzione della cittadinanza agita nella quotidianità sociale. |